mercoledì 30 gennaio 2013

Visita guidata alla Basilica di San Tommaso ( 1 )


L’ipotesi di una basilica paleocristiana – bizantina sotto la cattedrale di San Tommaso

"è avvalorata dalle notizie di Mons. Antonio Politi che, a seguito della demolizione del vecchio campanile e di alcune parti murarie, ha visto riapparire un’antica struttura realizzata con pietre e mattoni cementati di forma semicircolare, sicuramente la fondazione di un’abside.

Ci dice anche di una piccola cappella interrata, sotto la torre semaforo, con affreschi bizantini, visibile ancora prima della distruzione dovuta agli eventi bellici.
Sono una testimonianza importante anche i vari reperti di fattura bizantina rinvenuti nel1946."




La Sveglia – febbraio 1963 – Mons. Antonio Politi:  ”…e nella demolizione del campanile sono affiorati dei resti assai preziosi che gettano nuova luce sugli studi riguardanti l’antico tempio e le vicissitudini del sacro edificio attraverso i secoli. … nello scavo delle fondazioni si è avuta una prima sorpresa … a tre metri di profondità sono state scoperte cavee rettangolari delimitate da un arcosolio …una tomba a parallelepipedo formata sia ai lati che conservazione. A mio avviso esso dovrebbe costituire l’ultimo avanzo dell’abside della chiesa paleocristiana di S. Maria degli Angeli, che si sviluppava in lunghezza fin sotto l’attuale cappella di S. Maria Maddalena (prima degli ultimi eventi bellici l’omonima cappelletta era adorna sulle pareti di pitture bizantine, … Peccato che il muro, i sepolcreti e gli arcosoli testè al coperchio di lastroni di pietra. Disseminati nel terreno pezzi di vaso vitreo, colonne gotiche tortili e finemente intagliate, resti di oggetti policromi: di una lucerna di rame, di listelli di pietra intarsiata a mosaico bianco e nero; un orciuolo di creta ottimamente conservato e con l’orifizio a becco (lucerna per tomba?); monete completamente consunte e indecifrabili e – pezzo marmoreo interessantissimo – la parte frontale sinistra della testa di un toro con corno attorcigliato da una fune … più in basso … e sull’asse della Cappella di S. Tommaso è affiorato un muro circolare di ca. m. 1,50 di altezza – in perfetto stato di conservazione … scoperti sono stati disfatti onde costruire un fondamento ben solido al nuovo campanile; con opportuni accorgimenti si sarebbero potuti salvare in loco … Comunque rimarranno per i posteri le copie fotografiche…”.



3 commenti:

  1. libera riduzione del testo originale dell'arch G. Zantegiacomo delle alunne di seconda F
    Stefania S. e Annalessandra M. (1)

    PREFAZIONE
    Nel 540 i Bizantini iniziano la conquista di molte regioni d’Italia.
    L’Abruzzo costiero, fu occupato saldamente dai Bizantini, che avevano il loro centro in Ortona. Ortona era chiamata “castron Ortonos”: città fortificata di Ortona. Il porto era molto attivo, perché serviva per i collegamenti con l’Oriente.
    Il periodo bizantino durò all’incirca sino verso il 670, quando Ortona fu conquistata dai Longobardi e annessa al Ducato di Benevento. Qualche anno dopo l’800, i Franchi del Re Pipino occuparono Teate, Ortona (802) e l’Abruzzo costiero e vi lasciarono come vassalli i conti longobardi; verso il 934 conti borgognoni, gli Attoni, divennero vassalli dei Franchi su tutta la costa da Ortona ad Histonium, sin verso il 1075-1080 quando da sud arrivarono i normanni.

    L’ipotesi di ricerca di una chiesa paleocristiana bizantina sotto la cattedrale di S. Tommaso, curata dall’arch. Giorgio Zandegiacomo, si basa su documenti archeologici, quali le strutture edificate e gli oggetti venuti alla luce nei decenni scorsi, e su elementi storici.

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  2. libera riduzione del testo originale dell'arch G. Zantegiacomo delle alunne di seconda F
    Stefania S. e Annalessandra M. (2)

    Da La Ronda: “…nel completare le demolizioni delle murature pericolanti sconnesse dalla furia devastatrice della guerra, sono venute alla luce alcune strutture della primitiva Chiesa dedicata al culto cristiano e, dall’esame di esse e dal ritrovato di un piccolo documento in piombo stampato al piano delle fondazioni, ho potuto stabilire che nel Sesto Secolo era già in via di ricostruzione. Infatti sul documento trovato è impresso un segno caratteristico che mi ha ricordato gli analoghi simboli delle Chiese Bizantine … Non credo improbabile che gli archetti bizantini, i quali nel quinto e sesto secolo arricchirono Ravenna … si siano spinti anche in Ortona attirati dal facile approdo offerto dal porto già esistente … purtroppo nulla si è potuto accertare dal primitivo organismo della Chiesa che fu incendiata e semidistrutta dai Normanni … forse finita di demolire per lasciare posto alla basilica del XII secolo … risorta Ortona sotto gli Svevi … la chiesa fu ricostruita nel XII secolo … il nuovo organismo goticizzante, a tre navate coperto con volte ogivali, io credo fosse ampliamento della Chiesa primitiva ad unica navata. Il rinnovamento di un campanile romanico a pianta quadrata racchiuso dalle ciclopiche muraglie della torre semaforo all’angolo di vico Orologio che occupava quasi tutta la campata, a destra parti di fondazioni continue allineate col colonnato della nave centrale mi confermano l’ipotesi. La Basilica ebbe successivamente l’ampliamento della zona absidale e ciò può supporsi intorno all’anno 1258 data corrispondente al trasporto ad Ortona delle ossa di S. Tommaso … è in tale epoca che cominciò a diffondersi in Italia l’uso delle absidi poligonali. Nel XVI secolo la cattedrale fu rimaneggiata e dallo schema a tre navi fu trasformata a croce latina ad unica navata con braccio trasversale, e sovrastante tiburio, e cappelle laterali … così le sottili colonne sormontate dai graziosi capitelli decorativi e le snelle arcate ogivali che separavano la nave centrale dalle laterali … furono incorporati da possenti pilastri collegati da archi a tutto sesto; le navi laterali divennero cappelle divise dai contrafforti trasversali degli archi e delle volte. …”

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  3. libera riduzione del testo originale dell'arch G. Zantegiacomo delle alunne di seconda F
    Stefania S. e Annalessandra M. (3)

    "Ora, dalla disamina di tutti i dati, raccolti e osservati, posso confermare l’ipotesi della presenza di una basilica paleocristiana-bizantina.

    Esisteva una basilica paleocristiana-bizantina a tre navate con una estensione netta, con un rapporto tra i due lati; la facciata era a capanna, la copertura con capriate linee a vista nella navata centrale.
    Questa ipotesi si basa sull’attuale livello di studi e di conoscenze. Per il domani, nell’augurio di trovare nuovi reperti, sarà opportuno un ulteriore approfondimento della ricerca."

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