mercoledì 7 novembre 2012

1^ D Visita didattica alla sede del Club Alpino Italiano - ORTONA

 




 



16 commenti:

  1. EMANUELE

    Cara professoressa,
    sono rimasto molto colpito dall’orto botanico. In particolar modo ricordo una pianta che viveva al tempo dei dinosauri!

    Come avrà fatto a sopravvivere fino ai giorni nostri? Semplice, è una pianta molto resistente, dura e coriacea, quindi gli animali non hanno potuto accedere al cuore della pianta. È una “Cicas Revoluta”.

    Inoltre ricordo anche la cosidetta “Palma nana”. È una pianta autoctona, cioè in un ambiente dove convivono piante e animali, lei si è sviluppata ed è rimasta lì dove si è diffusa.

    Altra pianta presente nell’orto è il “Tramonio” che è velenosissima. Perché e velenosa? Perché contiene degli “alcaloidi” sostanze velenose per l’uomo che le servono per difendersi.

    Una particolarità dell’orto botanico è la presenza di numerose piante importate. Alcune di esse sono: “Duranta Repens”, “Gaura”, “Ebe”, “Rosa del Giappone”, “Grevillea”, “Brugo”, “Plumbago”, “Deutzia”, “Lager Stroe”e “Caryopteris”.

    Saluti da Emanuele 1 D

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    1. Caro Emanuele la prima pianta di cui parli si scrive "CYCAS" è lei la palma nana che abbiamo visto.

      L'altra pianta, quella velenosissima si scrive
      " STRANOMIO".

      bravo comunque, le tue osservazioni sono corrette!

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    2. scusa si scrive STRAMONIO ... vedi sbaglio anch'io!

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  2. MICHELA 22

    Cara professoressa ecco le mie riflessioni sul giardino botanico, non ho potuto mettere foto perchè non le avevo.

    Il giardino botanico è grande 1600 metri quadrati è suddiviso in tre parti, ci sono piante naturali, piante grasse, succulente e aromatiche.
    C'è vegetazione spontanea, ce una cycas e una pianta velenosissima e c'è il lentisco.

    La macchia mediterranea è diffusa in tutta Italia e ricopre il 2 % del territorio.
    C'è il ligustro una pianta non autoctona, c'è la jucca che è una pianta del deserto, c'è il pioppo comune, il mandorlo, ci
    sono fiori bianchi e alcuni producono bacche.

    Poi ci sono piante da importazione come il repents, la gaura, l'Hebe dalla Nuova Zelanda, il Brugo e il callistemo, poi c'è il plumbago e la deuzia e altre piante grasse.

    L'angolo delle piante grasse mi ha particolarmente colpito, ma è stato interessante anche fare considerazioni sulle piante mediterranee. Davvero una bella esperienza formativa!

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    1. La macchia mediterranea, il nome lo dice, è tipica delle terre che si affacciano sul Mar Mediterraneo.

      Formazioni arbustive o arborescenti simili per aspetto a delle macchie, ma del tutto diverse come specie, si trovano in altre regioni della Terra caratterizzate da condizioni climatiche simili a quelle mediterranee. Prendono nomi diversi: (chaparral) in California, ("fynbos") in Sudafrica, ("mallee") nell'Australia meridionale, mentre in Cile si usa un termine utilizzato anche in Spagna: ("matorral").

      Queste cinque zone ricoprono appena il 2% della superficie delle terre emerse del pianeta ma ospitano oltre il 20% delle specie del pianeta, rappresentando una riserva di biodiversità.

      L'anno 2010 è stato dichiarato dall'ONU l'Anno internazionale della biodiversità. Il decennio 2011-2020 è stato dichiarato Decennio della Biodiversità.

      In particolare da Vasto a San Salvo e ad Ortona vi sono delle calette tra la natura ricca di vegetazione che si alternano a spiagge incorniciate da zone di macchia mediterranea

      Fanno parte della macchia mediterranea diverse specie arbustive accomunate da alcune caratteristiche (crescita bassa, fusti resistenti, foglie rigide e coriacee) che le rendono capaci di tollerare i venti salmastri che soffiano dal mare come l’alloro, il corbezzolo, il mirto, il rosmarino, il cappero, la palma nana,il ginepro, il rosmarino e ancora la ginestra, lo stracciabrache e l’oleandro ... Ma fanno parte della macchia anche specie arboree come il leccio, la quercia e il carrubo.

      In alcuni tratti della costa dei trabocchi la scenografia che fa da sfondo al mare azzurro è costituita da dolci colline coltivate e da centri costieri che hanno quasi sempre il carattere di porticcioli, dove alla sera attraccano le piccole imbarcazioni da pesca, per vendere il loro prodotto o per servirlo nei mille ristorantini a conduzione familiare.

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  3. MATTIA

    Il Club Alpino Italiano C.A.I. presente ad Ortona, era in origine un asilo inglese, ma fu riadattato per ospitare diverse specie di piante.

    Occupa un'area di circa 1300 mq. Nel Giardino sono presenti, tra le altre, tre specie di piante che ho annotato : piante grasse, piante succulente e piante aromatiche.

    Le piante grasse si distinguono dalle altre perché al loro interno c'è una riserva d'acqua che serve alla pianta per non seccarsi; inoltre hanno delle spine che servono a ridurre al minimo il consumo di acqua e a difendersi dagli animali.

    Le piante succulente hanno foglie spesse, nel quale sono presenti grossi quantitativi d'acqua; anch'esse, sui fianchi delle foglie, hanno delle spine.

    Le piante aromatiche hanno parti profumate che impediscono agli animali di mangiare la pianta; noi, invece, utilizziamo queste piante in cucina per arricchire i nostri cibi.

    MATTIA SCIOLETTI

    ps: negli allegati ci sono le tre foto.

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  4. Caro Mattia e cari tutti
    pubblicherò le vostre bellissime foto non appena le avrò tutte!

    i miei complimenti ai miei piccoli REPORTER!
    Avete usato la fotocamera come dei veri " geografi"

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  5. CHIARA

    CHIARA COLUMBARO CLASSE 1^D

    Il 6 novembre 2012 noi classe 1^D siamo andati a visitare l’orto botanico del C.A.I. Quando siamo scesi dal bussino comunale ci siamo ritrovati davanti ad un cancelletto aperto e c’era il signor Gianluca che attendeva noi ragazzi della 1^D per spiegarci le varie specie di piante che lì si trovano.

    Abbiamo iniziato a conoscere le diverse piante dell’orto botanico ed abbiamo fatto interviste e fotografie. Gianluca ci ha spiegato che complessivamente il terreno è di 1300 metri quadrati.

    Poi ha parlato delle caratteristiche delle piante : mi hanno particolarmente colpito le piante grasse che assorbono acqua ed hanno le spine per difendersi; esse vengono chiamate “succulente” quando sono dotate di particolari tessuti "succulenti" con i quali immagazzinano grandi quantità di acqua. L'acqua assorbita durante i periodi di pioggia viene utilizzata dalla pianta durante i periodi di siccità. Per la presenza del tessuto succulento, foglie, fusti e radici di queste piante diventano carnosi e ingrossati, assumendo forme tipiche quali quelle sferiche, colonnari, a rosetta, appiattite ecc.

    La Cycas è una palma nana dura e per questo impedisce agli animali di mangiarsela, produce fiori solo maschili o femminili, per cui ci sono due tipi di infiorescenza diverse. È una delle piante più antiche della terra, anticamente era diffusa su tutta la terra.

    Ci sono altri tipi come La Palma di Fortune, palma di media dimensione, originaria dell’Asia utilizzata da millenni, per produrre fibre vegetali da cui ricavare tessuti resistenti e cordame.

    Lo stramonio comune è molto velenoso con potenti proprietà allucinogene. Infatti veniva usata dagli sciamani e dagli stregoni nei loro rituali magici. I semi e la pianta sono molto tossici e possono essere anche mortali.

    La Dracena il cui nome deriva dal greco 'drakaina', cioè femmina del drago, probabilmente riferito al 'sangue di drago', sostanza resinosa prodotta dalla corteccia della specie Draco, quando si secca diventa rossa e crostosa.

    Tra gli arbusti abbiamo visto l’ Alloro, il Corbezzolo,lo Stracciabraghe, il Chaparral dalla California, il Fimbos dal Sud Africa, alcuni dall’Australia…

    La sede del C.A.I. un tempo era un asilo inglese. Infatti con la guerra, Ortona ricevette aiuto dagli inglesi, che vi insediarono il proprio quartiere generale e fecero costruire un asilo in stile coloniale gestito da loro. Gli inglesi nel 1968 lasciarono l’ Italia e donarono tale proprietà al Comune.

    Alla fine di quest’esperienza abbiamo fatto la foto di gruppo e noi ragazzi ci siamo detti: il C.A.I. è un posto fantastico. CHIARA 1^D

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  6. Carissima Professoressa
    Sono Anastasia 1^D.

    Volevo dirle che non sono potuta venire all'uscita didattica all' Orto Botanico perchè avevo la febbre
    Ho visto sul blog le immagini ,che mi sono piaciute molto
    cordiali saluti
    ANASTASIA 1^ D

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  7. Cara Anastasia,
    dispiace anche a me, ma non preoccuparti, ci saranno di sicuro altre uscite didattiche a cui potrai partecipare ... è bello comunque che tu ci abbia potuto seguire sul nostro BLOG DIDATTICO
    grazie per tutte le "faccine" che mi hai inviato ...
    :) la tua prof

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  8. LORENZO

    Martedì 6 novembre 2012 sono andato, con la mia classe, a visitare il Giardino Botanico del C.A.I. di Ortona.

    Il giardino si estende per 1300 mq nella zona periferica di Ortona. Esso si suddivide in tre zone diverse: la zona della vegetazione spontanea, la zona delle piante grasse o succolenti e la zona delle piante aromatiche.

    Fra tutte le piante che ho visto in particolare mi ricordo: la cycas che ho anche nel mio giardino di casa, la palma nana che è una pianta autoctona, poi il brugo che arriva a un metro di altezza, la ginestra spagnola che ha le spine e l’ agestroemia che ha i fiori di color rosso fuoco. Infine la gaura, la cherria, il callistemo, la grevillea e il plumbago sono piante che non si trovano nelle nostre parti.

    In questa giornata mi sono molto divertito sia osservando le piante che non conoscevo e sia ascoltando le spiegazioni della guida. L’ unica cosa che mi è dispiaciuta è che non abbiamo avuto molto tempo a disposizione per esplorare tutto il Giardino Botanico. Volevo rimanere ancora ad osservare bene tutte le piante presenti, ce ne sono veramente tante.
    Lorenzo

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  9. FIORENZA

    La 1D in visita al C.A.I.
    Il 6 Novembre ’12 siamo andati a visitare l’ Orto Botanico del C.A.I. ad Ortona.
    Il C.A.I. è il diminutivo di “Club Alpino Italiano”, un associazione che organizza le escursioni in montagna. L’Orto Botanico misura in tutto 1300 metri quadrati; il percorso da seguire è in senso antiorario ed il giardino è suddiviso in tre parti fondamentali: la zona di vegetazione spontanea , la zona delle piante grasse o succulente (sono specie che hanno le spine e che hanno bisogno di calore) e la zona delle piante aromatiche (cioè piante officinali provviste di sostanze aromatiche).
    La visita è stata interessante e a me è piaciuta MOLTO.
    Fiorenza 1D

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  10. EDUART

    Il martedì sei novembre ’12 siamo andati al parco biologico grande 1300 metri quadrati. Il giardino botanico presenta: piante grasse con spine, sono piante succulente ufficinali e sono aromatiche.

    Camminando lungo il percorso possiamo vedere altre piante come per esempio il cipresso (cipras), piante che hanno fiori con una parte maschile e una femminile,la PALMA NANA che può raggiungere i 2 o 3 metri,questa pianta è tipica dell’Abruzzo e da lei nascono dei polloni che sviluppano dei figli, poi c’è una pianta molto velenosa,ogni parte contiene alcaloidi per difendersi da animali e piante; l'alloro o laurus nobilis le sue foglie sono utili in cucina perché le sue foglie sono molto aromatiche,sono dure e sottilissime cioè la sclerofillia e resistono ai diversi agenti atmosferici e ci stavano anche le querce che hanno il tronco molto grande e dove gli uccelli costruiscono i loro nidi ed è anche bella.
    Ma ci stavano anche piante più piccole:l’ ailanto molto pericoloso perchè le sue radici scorrono sotto terra e poi il mandorlo,il viburno, il cotognastro e l'ibisco.

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  11. ALESSANDRO

    CARA PROF,
    riguardo alla gita al giardino botanico,devo dire che mi è molto piaciuta

    Gianluca,membro del c.a.i ci ha detto che la zona è di 1600 m quadri.
    E' divisa in tre zone:
    1)piante aromatiche
    2)piante con vegetazione spontanea
    3)piante grasse
    nella prima zona abbiamo osservato diverse piante e c'era una velenosa detta stramania.
    Poi c'erano altre piante, ma due che mi sono più piaciute sono la cycas revoluta e la palma nana che si trova anche qui da noi.
    Nella seconda zona,Gianluca ci ha parlato di un arbusto detto alianto,che ha radici dispote orizzontalmente
    e quindi rovina tubi,strade,case ecc.

    E infine siamo andati nel territori delle piante grasse,composte da spine per difendersi dagli animali,dove c'erano
    il fico d'india e l'agave americano

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  12. MARIA con la sua piccola telecamera ha filmato la parte più interessante della visita al giardino btanico del C.A.I.

    "La parte più interessante dell’esperienza al giardino botanico è stata la scoperta del fenomeno, comune alle piante mediterranee, della “sclerofllia”

    Il clima mediterraneo è mite sia d’inverno che d’estate ma soprattutto in questi ultimi tempi abbiamo assistito a giornate veramente calde e afose: ho scoperto che le piante mediterranee hanno la capacità di adattarsi anche a periodi lunghi di siccità sviluppando strategie di 'resistenza' e strategie di 'tolleranza'.

    “Le prime consistono nell'insieme di meccanismi che la pianta mette in atto per evitare l'insorgere di stress; le strategie di tolleranza, invece, permettono alla pianta di svolgere normalmente le sue funzioni vitali anche in situazioni di carenza di acqua.”

    Strategie di resistenza sono la caduta delle foglie, la riduzione della traspirazione per mezzo della chiusura degli stomi, ecc..
    Una strategia di tolleranza è la “sclerofillia” ossia l'ispessimento delle foglie, generalmente piccole, che si presentano coriacee.

    Gianluca ci ha fatto toccare le foglie e abbiamo visto che sono dure e si spezzano e sono anche lucide perché la pianta sviluppa delle sostanze protettive.
    Nella parte inferiore abbiamo notato gli stomi, come dei buchini che, ci ha spiegato Gianluca,si chiudono nelle ore più calde dell’estate.

    Una lezione all’aperto veramente “avvincente”!

    Maria

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  13. Matteo O.

    Il dottor GIANLUCA ci ha mostrato tante varietà di piante.
    Abbiamo visto le piante grasse come il cactus con molti aculei: queste piante non sono composte da acqua come il nostro corpo che è composto dal 65 per cento di acqua, questi vivono e crescono con le alte temperature del sole. Quelle succulenti invece hanno "un cuore al centro" e crescono grazie all’ acqua e devono essere riparate perché con le temperature molto alte possono seccarsi e morire e in certi casi possono anche essere velenose e molto pericolose.

    Abbiamo visto pini e abeti che continuano a crescere altissimi .

    Abbiamo anche visto le bacche rosse e viola ricchissime di veleni e poi altri fiori di vario tipo e colore e infine ... tutti a farci una foto ricordo per essere messi sul blog!

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